18 Marzo 2015

Anemia Infettiva Equina (AIE)

Anemia infettiva degli equiniLink utiliMalattie

L’Anemia Infettiva Equina (AIE) è una malattia virale, sostenuta da un lentivirus (appartenente alla famiglia Retroviridae), in grado di infettare tutti gli appartenenti alla famiglia degli Equidi e quindi, oltre al cavallo, l’asino, il mulo e il bardotto.
L’AIE ha un andamento stagionale, con incidenza maggiore durante l’estate fino ad autunno inoltrato, correlato alla presenza e alla maggiore attività dei Tabanidi (Tabanus fuscicostatus Hine) e dei Muscidi (Stomoxys calcitrans), ditteri ematofagi riconosciuti come vettori meccanici del virus. La trasmissione può avvenire inoltre per via iatrogena, attraverso aghi e siringhe contaminate o trasfusioni di sangue infetto. Il virus è eliminato anche con secreti ed escreti da parte dell’animale infetto ma questa modalità di trasmissione sembra avere un ruolo epidemiologico marginale.
Considerati i numerosi casi di anemia infettiva equina denunciati in Italia (17 focolai) nel 2006, l’attenzione nei confronti di questa malattia si è ridestata. Per far fronte a quella che è stata definita “un’emergenza” è stata emessa un’ordinanza ministeriale (14 novembre 2006) che ha reintrodotto l’obbligo di controllo tramite il test di Coggins di tutti gli equidi, di età superiore ai tre mesi, ad esclusione dei capi allevati unicamente per essere destinati alla macellazione. L’ordinanza del 18 dicembre 2007 ribadiva l’obbligatorietà del piano di sorveglianza per l’anemia infettiva di durata biennale con l’obbligo di un controllo annuale su tutti gli equidi di età superiore ai sei mesi (esclusi i cavalli da carne) e l’obbligo dell’iscrizione, qualora non sia stata effettuata, dell’animale all’anagrafe equina.
Per maggiori informazioni circa la malattia si rimanda al sito dell’ IZS del Lazio e della Toscana, in qualità di Centro di Referenza Nazionale per l’AIE.