Leptospirosi
La Leptospirosi è una malattia infettiva batterica causata da una spirocheta: la Leptospira interrogans. Questa specie è poi suddivisa in più di 200 sierovarianti o sierovar, le quali sono definite sulla base di specifici antigeni di superficie. Le sierovarianti vengono poi raggruppate, in base all’ affinità antigeniche al test di microagglutinazione in sierogruppi. Ad oggi se ne riconoscono 24.
I sierogruppi in grado di infettare il cane sono i seguenti: icterohaemorragiae, canicola, australis, pomona, grippotyphosa, ballum, sejroe, tarassovi.
Le leptospire sono batteri aerofili, con un optimum di crescita compreso tra i 28/30°C scarsamente resistenti nell’ambiente. L’ambiente ottimale di sopravvivenza è rappresentato da terreni a pH neutro o alcalino come ad esempio terreni umidi, acque superficiali o stagnanti.
Esse vengono eliminate nell’ambiente esterno dai soggetti infetti. Un ruolo fondamentale è svolto da animali che fungono da ospiti di mantenimento del batterio e che generalmente si infettano ma non sviluppano la malattia, fungendo quindi da portatori sani.
Ad oggi sono stati riconosciuti un gran numero di specie in grado di essere portatori di leptospire tra cui: ratto, topo, nutria, scoiattolo, riccio, volpe, mustelidi, ungulati selvatici, etc. Questi animali eliminano le leptospire con le urine e sviluppano in genere una prolungata leptospiruria.
La via di infezione più frequente è appunto quella indiretta tramite il contatto con urine infette o acque/alimenti contaminati.
Le classiche forme di Leptospirosi del cane (causate da L. icterohaemorrhagiae e L. canicola) oggi sono in netta regressione mentre stanno diventando più frequenti le cosiddette forme atipiche causate dai sierogruppi grippotyphosa, pomona ed australis.
Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito del CENTRO DI REFERENZA NAZIONALE PER LA LEPTOSPIROSI con sede all’IZSLER