27 Settembre 2017

Lumpy Skin Disease – Situazione Epidemiologica Europea

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27/09/2017
In un position paper pubblicato recentemente, la FAO si è espressa a favore della vaccinazione nei confronti di Malattia Nodulare Contagiosa (LSD). In particolare la FAO suggerisce che la vaccinazione dovrebbe essere effettuata anche nei Paesi indenni, ma considerati a rischio di introduzione, per evitare le conseguenze devastanti per gli allevatori che la malattia comporta.
Dai primi casi di malattia, confermati nel 2013 in Turchia, la LSD si è diffusa in 9 Paesi dell’Europa orientale e dei Balcani. I casi di malattia hanno comportato ingenti perdite economiche e a livello di allevamento si è verificata una mortalità fino al 15%. L’articolo della FAO riporta che, nonostante l’epidemia in Europa sia stata contenuta grazie ai piani di vaccinazione effettuati, si è assistito a una recrudescenza della malattia negli scorsi mesi in Albania, Grecia e Macedonia. La FAO pertanto invita le Autorità degli stati a rischio a implementare campagne vaccinali, specialmente prima dell’inizio della stagione vettoriale (marzo). La vaccinazione preventiva in Croazia, Bosnia-Erzegovina e Serbia settentrionale potrebbe creare una zona buffer impedendo la diffusione della LSD agli stati adiacenti, come Ungheria e Romania, fino ad ora non coinvolti nell’epidemia. Inoltre la FAO ritiene che lo stamping out sia attuabile esclusivamente in caso di necessità, in considerazione dell’impatto che questo potrebbe avere sugli allevatori dal punto di vista economico.
Tuttavia la FAO precisa che, nonostante i progressi effettuati nella lotta alla LSD, siano ancora presenti aspetti che andrebbero approfonditi, come la possibilità di trasmissione animale-animale tramite il latte infetto o la possibilità che un animale infetto senza segni clinici sia in grado di diffondere la malattia. Infine, la FAO ritiene indispensabile garantire un livello adeguato di coordinamento territoriale e l’attuazione di piani di sorveglianza per affrontare in maniera più efficace la diffusione della malattia.
Aggiornamenti al 30/08/2016

Dall’inizio dell’anno al 23 agosto 2016, sono stati confermati casi di LSD in Albania (7 focolai), Bulgaria (216 focolai), Repubblica di Macedonia (100 focolai), Kosovo (12 focolai), Montenegro (62 focolai), Serbia (218 focolai), Turchia (78 focolai), Grecia (95 focolai), e Russia (235).

Inoltre, dall’8 agosto scorso, in Croazia è iniziata una campagna di vaccinazione con lo scopo di creare un buffer di protezione lungo il confine con gli stati che hanno già riportato dei casi.

Una mappa interattiva circa i focolai di LSD registrati dall’inizio dell’anno è consultabile sulla piattaforma WAHIS.

Aggiornamenti al 25/07/2016

La Lumpy Skin Disease continua a diffondersi nei Balcani: la malattia è stata confermata in Albania l’8 luglio e il 21 luglio è stato notificato il primo focolaio in Montenegro.

In Serbia dal 4 luglio, data di conferma del primo focolaio, al 15 luglio scorso sono stati notificati 150 focolai in 4 diverse regioni del paese, a testimonianza della rapida diffusione della malattia in presenza di condizioni climatiche favorevoli.

La situazione aggiornata dei focolai è consultabile sulla piattaforma WAHIS (link).

SITUAZIONE EPIDEMIOLOGICA EUROPEA al 6/07/2015

La Lumpy Skin Disease è stata notificata in Europa per la prima volta nel giugno del 2015, quando la Turchia ha denunciato casi di LSD nella parte europea del Paese. Nell’agosto dello stesso anno l’infezione da LSDV è stata riscontrata in due allevamenti di bovini da carne in Grecia. Alla fine del 2015 sei unità regionali del nord della Grecia e l’isola di Limnos rilevavano casi di LSD. In seguito alla notifica della malattia in Grecia, la Commissione Europea ha adottato la DECISIONE DI ESECUZIONE (UE) 2015/1500 DELLA COMMISSIONE del 7 settembre 2015 relativa ad alcune misure di protezione contro la dermatite nodulare contagiosa in Grecia e che abroga la decisione di esecuzione (UE) 2015/1423.

Il 13 aprile 2016 anche la Bulgaria ha denunciato la presenza di LSD nel sud del Paese con 123 allevamenti trovati infetti tra aprile e maggio e il 21 aprile 2016 la Repubblica di Macedonia ha riportato 152 casi di LSD in allevamenti bovini. Per quanto riguarda la Bulgaria, la Commissione Europea ha adottato la DECISIONE DI ESECUZIONE (UE) 2016/645 DELLA COMMISSIONE del 22 aprile 2016 relativa ad alcune misure di protezione contro la dermatite nodulare contagiosa in Bulgaria.

Dopo Turchia, Grecia, Bulgaria e Repubblica di Macedonia, il 7 giugno 2016 la Serbia ha denunciato il primo focolaio, e il 24 giugno la malattia è stata identificata anche in Kosovo. Il Montenegro, in seguito alla denuncia del primo focolaio in Serbia, ha adottato tutte le misure necessarie per prevenirne l’introduzione e la diffusione nel proprio territorio.

Al 4 luglio 2016, il numero di aziende trovate infette nei Balcani si aggira intorno alle 200 in Bulgaria (circa 10% di morbilità), 335 nella Repubblica di Macedonia (5% morbilità), 1 in Kosovo e più di 80 in Serbia. Inoltre, nel solo 2016, sono stati identificati circa 70 focolai in Grecia e 80 in Turchia. Infine, al di fuori dell’area balcanica, a partire dal 30 maggio 2016, si sono registrati più di 50 focolai in Russia (Repubblica della Calmucchia).

Nel rispetto della normativa vigente (DIRETTIVA 92/119/CEE del Consiglio del 17 dicembre 1992 che introduce misure generali di lotta contro alcune malattie degli animali nonché misure specifiche per la malattia vescicolare dei suini), attorno a ciascuna azienda infetta sono state stabilite le zone di protezione (3 km) e sorveglianza (10 km). Ulteriori misure sanitarie comprendono controlli sulle movimentazioni, quarantene, controllo dei vettori e disinfezioni negli stabilimenti infetti e sui veicoli. Inoltre, è prevista la vaccinazione d’emergenza secondo le condizioni imposte dalla Decisione 2015/2055. Nella Repubblica di Macedonia (non facente parte della UE), sono state applicate misure di controllo equivalenti a quelle previste dalla normativa europea.

Come emerge da una valutazione della situazione effettuata dalle Autorità inglesi, la malattia continua a diffondersi nell’Europa balcanica e ci si aspetta un aumento nel numero di focolai. Come per le altre malattie trasmesse da vettori, le restrizioni alle movimentazioni e l’abbattimento dei soggetti infetti da soli potrebbero non essere sufficienti ad evitare la diffusione della malattia, mentre il controllo dei vettori potrebbe essere troppo problematico da applicare su larga scala. La vaccinazione preventiva di un numero così elevato di animali dipenderà anche dalle scorte vaccinali disponibili. Si tratta di una malattia relativamente nuova per il continente europeo, e le misure di controllo potrebbero beneficiare di una revisione considerata la situazione epidemiologica attuale.

La normativa in vigore infatti presenta importanti limitazioni per quanto riguarda il controllo della malattia, non ultima l’impossibilità di attuare piani di vaccinazione preventivi che consentirebbero di limitare la diffusione della malattia ai territori indenni.

Per ulteriori approfondimenti, si riportano le presentazioni al Comitato SCOPAFF di:

Una mappa interattiva circa i focolai di LSD registrati dall’inizio dell’anno è consultabile sulla piattaforma WAHIS.