Peste Suina Africana (PSA)
La Peste Suina Africana (PSA) è una malattia infettiva dei suini domestici e selvatici, non trasmissibile all’uomo, causata da un virus a DNA, appartenente alla famiglia degli Asfaviridae e al genere Asfavirus. Il virus è estremamente resistente alle variazioni di pH e di temperatura rimanendo infettante per 100 giorni nell’ambiente esterno, 18 mesi nel sangue prelevato e fino a 7 anni a 4°C. Una peculiarità di questo virus è l’incapacità a stimolare la formazione di anticorpi neutralizzanti, il che costituisce ovviamente un grosso ostacolo alla preparazione di vaccini. E’ inoltre l’unico virus a DNA ad essere trasmesso da artropodi vettori. Infatti oltre alla via di trasmissione diretta per contatto tra animale infetto ed animale eliminatore tramite escreti, secreti e carcasse infette, il virus della PSA può essere trasmesso anche dalle zecche molli del genere Ornithodoros (che fungono da reservoir naturale).
La malattia è diffusa in alcuni Paesi dell’Africa ed in Sardegna. In Europa, si sono registrati focolai in Belgio (1985), nei Paesi Bassi (1986), in Spagna (1994) e Portogallo (1999). Nel 2006 la malattia si è manifestata in Georgia per poi diffondersi in modo massiccio nel Caucaso. Nel 2014 sono stati riportati diversi focolai di PSA in Polonia, Lituania, Lettonia ed Estonia (vedi mappa). A inizio 2017 EFSA ha pubblicato un report circa la diffusione del virus della PSA dall’inizio del 2014 in Europa, consultabile a questo link.
La PSA è inserita nella lista delle malattie denunciabili dell’OIE.
Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito dell’IZSUM in qualità di Centro di Referenza Nazionale per lo studio delle malattie da Pestivirus e da Asfivirus.